Progetto

IL PROGETTO

L’edizione fiorentina del Festival dell’Italiano e delle lingue d’Italia, nato a Siena nel 2017, si svolgerà la settimana fra il 30 marzo e il 1° aprile 2023 (sarà preceduta da un’anteprima, il 25 marzo, che vedrà intervenire Massimo Cacciari). La partecipazione è gratuita. La prenotazione, fino a esaurimento posti, potrà avvenire contattando il numero 3313013200 o inviando una e-mail all’indirizzo paroleincammino2@gmail.com per tutti gli eventi previsti (per i soli incontri che si svolgeranno presso la Biblioteca delle Oblate si può invece contattare lo 0552616512 o inviare una e-mail a bibliotecadelleoblate@comune.fi.it).
L’evento, promosso dall’associazione La parola che non muore in collaborazione con l’associazione – e testata giornalistica specializzata – La Voce della Scuola, è realizzato con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana e delle Biblioteche comunali fiorentine, la collaborazione del Consiglio Regionale della Toscana, il patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze, dell’Accademia della Crusca, della Società Dante Alighieri, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, della Federazione Logopedisti Italiani e di MPI (Meeting Professionals International) Italia, il supporto e la sponsorizzazione di UniCoop Firenze, la collaborazione di Dentro Tutti, e “MicroMega”, delle case editrici Zanichelli e Mondadori Education, della Fondazione Unicampus San Pellegrino, della Rete Nazionale Licei Classici, dell’associazione Giulia Giornaliste, della Festa della Scuola, della Festa di Scienza e Filosofia, del Festival della Crescita, del Filming Italy Sardegna Festival, di AIIC (Associazione Internazionale di Interpreti di Conferenza) per l’Italia, di Florence Convention Bureau. Condurranno o coordineranno la maggior parte degli incontri, oltre agli studenti del Parlamento della Toscana, giornalisti della Rai e di quasi tutte le principali testate dell’informazione quotidiana e periodica (“Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “Il Giornale”, “Il Fatto Quotidiano”, “Libero”, “Il Messaggero”, “Domani”, “Panorama”, “Open”, “The Huffington Post”).
Il progetto generale, sviluppato negli anni con il sostegno, il partenariato o la collaborazione di tanti soggetti, fra pubblici e privati (oltre a quelli indicati il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Istruzione, il Comune di Siena, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università degli Studi di Siena, la Fondazione Montepaschi, Rai Radio 3), è pensato come un itinerario sull’italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).
Il progetto e la manifestazione hanno sempre avuto come obiettivi prioritari: 1) il coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti delle scuole di Firenze, della Toscana e dell’intera penisola; 2) la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e urbanistico del territorio fiorentino, anche periferico, attraverso una serie di percorsi cittadini; 3) la comprensione dei luoghi individuati per approfondirne la conoscenza, due componenti da sviluppare prioritariamente a favore delle giovani generazioni (e, in prospettiva, di quelle future), per la loro crescita personale e culturale, in collaborazione con le stesse scuole e con le associazioni giovanili presenti sul territorio; 4) le politiche d’inclusione, con particolare riguardo alla popolazione carceraria e agli anziani; 5) le collaborazioni, le contaminazioni e gli scambi di competenze tra i diversi operatori culturali (pubblici e privati) per una valorizzazione delle ricchezze e delle risorse locali. Tra le attività proposte negli anni: conferenze, incontri, staffette letterarie, letture ad alta voce, collegamenti video in diretta, laboratori e seminari pensati espressamente per le scuole e le università, performance artistiche e spettacoli teatrali e musicali, destinati al largo pubblico, in cui le arti potesse incontrarsi con le lingue e i linguaggi, eventi da realizzare presso punti di ristorazione. Altri eventi culturali rivolti o dedicati ai giovani hanno riguardato le culture e le pratiche comunicative con riferimento ai loro linguaggi e alle loro interfacce, a Internet e ai social network e alle nuove forme di identificazione e di esclusione che stanno generando (anche con l’obiettivo di lavorare per un modello di comunicazione quasi-mediata con cui gestire le aggressioni verbali e di contribuire alla costruzione di buone pratiche per l’interazione a distanza).
Di seguito le tematiche selezionate per l’edizione del 2023.

a) Lingua e genere, linguaggio inclusivo (o “ampio”) e forme di discriminazione linguistica
b) Linguaggi giovanili
c) Lingua e potere, politiche linguistiche
d) I linguaggi della politica

FORME E SIGNIFICATI DEL LINGUAGGIO DELLA “NUOVA” POLITICA

Una serie di percorsi mirati nel dominio del neolinguaggio politico (o presunto tale), anche nei suoi fitti scambi con la lingua del giornalismo, dell’economia e della burocrazia, attraverso le parole e le espressioni più interessanti, o in grado di rappresentarlo meglio, fra vecchie, ma più esposte al cambiamento (nazione, merito, patria, tradimento, devianza, destra, sinistra, ecc.), e nuove, seminuove o più recenti (flat tax, price cap, fringe benefit, recovery plan, booster, lockdown, drive in, hub, resilienza, ristoro, frugalità, sovranità alimentare, ecc.).

I LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONE POLITICA

Gli esponenti dei vari partiti, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, hanno riservato una sempre maggiore attenzione al linguaggio da utilizzare nei vari contesti e nel dialogo coi potenziali elettori. Le competenze linguistiche, paralinguistiche e semiotiche, la scelta di un registro linguistico formale, informale o confidenziale, gli aspetti cinetici e posturali del discorso politico, l’utilizzo di figure retoriche, l’elaborazione di discorsi finalizzati alla polemica con la controparte, alla persuasione del proprio uditorio, alla provocazione o all’autolegittimazione, rappresentano tutti tratti salienti della comunicazione politica.

IL RUOLO DELL’IMMAGINE NELLA POLITICA

Fra gli aspetti fondamentali della comunicazione politica c’è senza dubbio il ricorso all’immagine, e quindi alla comunicazione visiva. Già durante il Ventennio l’immagine era utilizzata molto frequentemente come strumento di propaganda attraverso i fumetti, la fotografia e, soprattutto, il cinema. L’importanza della comunicazione visiva in campo politico non si è attenuata nell’Italia repubblicana ma ha continuato a crescere, con l’esplosione su scala mondiale della televisione e, nell’ultimo venticinquennio, con la diffusione di Internet, degli smartphone e di altri strumenti digitali.

LA LEADERSHIP: COME IL LEADER POLITICO È CAMBIATO NEL TEMPO

Le modalità con cui si diventa un leader politico, e lo stesso ruolo di cui è investita questa figura, sono cambiati notevolmente nella storia dell’Italia repubblicana. Nei primi trent’anni un leader politico era sostanzialmente espressione diretta del partito di appartenenza e delle ideologie che sosteneva. Con la crisi dei partiti politici di massa (la DC, il PSI, il PCI), e successivamente della Prima Repubblica, cui è seguita l’introduzione del sistema elettorale uninominale, che privilegia le coalizioni ai danni dei singoli partiti, il leader di una qualunque formazione politica tende a godere di una sempre maggiore autonomia e diventa una figura sempre più rilevante nel mondo della comunicazione politica. Fra le caratteristiche fondamentali per aspirare alla leadership, conseguentemente, la sostituzione delle doti oratorie con la capacità di porsi in modo spettacolare – carismatico – presso i propri elettori.

MOVIMENTI POLITICI E MASS MEDIA

La comunicazione politica chiama in causa anche la relazione tra leader politici e sistema politico da un lato e mezzi di comunicazione di massa dall’altro. A partire dagli anni Novanta, con la crisi dei partiti tradizionali, sfociata in Tangentopoli, e la riforma del settore radiotelevisivo, si è assistito al rovesciamento del tradizionale rapporto dei movimenti politici coi mezzi di comunicazione, con l’introduzione di elementi pubblicitari e di marketing nel dialogo con gli elettori. Nel terzo millennio la supremazia della comunicazione di massa sulla politica si è conservata, se non consolidata, con la diffusione planetaria di Internet e dei nuovi media.

LA COMUNICAZIONE POLITICA SU INTERNET

Con l’avvento della Repubblica la comunicazione politica è stata in buona parte traghettata dalle piazze e dalle sedi di partito alla televisione e ai nuovi media. Oggi l’interattività tra cittadini e rappresentanti politici attraverso blog, social network, chat, siti e piattaforme web si è moltiplicata a dismisura.