Parole in cammino è un festival itinerante dell’italiano e delle lingue d’Italia nato a Siena nel 2017 e approdato a Firenze nel 2021 e a Grosseto nel 2022.
L’evento, promosso dall’associazione La parola che non muore, in collaborazione con l’associazione – e testata giornalistica specializzata – La Voce della Scuola, si è sviluppato negli anni con il sostegno, il partenariato, la collaborazione di diversi soggetti, fra pubblici e privati (la Regione Toscana, il Comune di Siena, il Comune di Firenze, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università degli Studi di Siena, l’Università degli Studi di Firenze, la Fondazione Montepaschi, la Fondazione Zeffirelli, la Biblioteca Comunale degli Intronati, la Biblioteca delle Oblate, le Biblioteche Comunali Fiorentine, la contrada senese della Chiocciola, l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Istruzione, Rai Radio 3, Canale 5, la UniCoop Firenze, le case editrici Zanichelli e Mondadori Education, la Fondazione Unicampus San Pellegrino, la Rete dei Licei Classici e molti altri), è pensato come un itinerario sull’italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili,
lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).
Il progetto e la manifestazione hanno come obiettivi prioritari: 1) il coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti delle scuole di Siena, di Firenze, di Grosseto, di altre città e cittadine della Toscana e dell’intera penisola; 2) la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e urbanistico del territorio toscano, anche periferico, attraverso una serie di percorsi cittadini; 3) la comprensione dei luoghi individuati per approfondirne la conoscenza, due componenti da sviluppare prioritariamente a favore delle giovani generazioni (e, in prospettiva, di quelle future), per la loro crescita personale e culturale, in collaborazione con le stesse scuole e con le associazioni giovanili presenti sul territorio; 4) le politiche d’inclusione, con particolare riguardo alla popolazione carceraria e agli anziani; 5) le collaborazioni, le contaminazioni e gli scambi di competenze tra i diversi operatori culturali (pubblici e privati) per una valorizzazione delle ricchezze e delle risorse locali. Tra le attività proposte negli anni: conferenze, incontri, staffette letterarie, letture ad alta voce, collegamenti video in diretta, laboratori e seminari pensati espressamente per le scuole e le università, performance artistiche e spettacoli teatrali e musicali, destinati al largo pubblico, in cui le arti potesse incontrarsi con le lingue e i linguaggi, eventi da realizzare presso punti di ristorazione. Altri
eventi culturali rivolti o dedicati ai giovani hanno riguardato le culture e le pratiche comunicative con riferimento ai loro linguaggi e alle loro interfacce, a Internet e ai social network e alle nuove forme di identificazione e di esclusione che stanno generando (anche con l’obiettivo di lavorare per un
modello di comunicazione quasi-mediata con cui gestire le aggressioni verbali e di contribuire alla costruzione di buone pratiche per l’interazione a distanza). Ecco le tematiche selezionate quest’anno per il festival, al cui interno sono ritagliati i quattro progetti di seguito descritti:
L’educazione a un uso “ecologico” e consapevole della Rete, che costringe ormai a ripensare non solo le buone pratiche – fra tattiche e strategie – per affrontare nel modo migliore i conflitti, e i corretti comportamenti da tenere per provare a risolverli, ma la nozione stessa di ecologia (e di sostenibilità ambientale, da ricondurre in gran parte proprio alla consapevolezza nell’uso dello strumento). Tutto questo porta a ritenere strategico, in qualunque serie riflessione sull’argomento, il concetto di una “ecologizzazione” e un’alfabetizzazione emotiva – conosciamo senz’altro meglio l’alfabetizzazione funzionale come quella grammaticale – su cui c’è ancora moltissimo da fare (e da capire).
I giovani e i giovanissimi non sono mai stati creativi come negli ultimi anni. Sono gli zoomer, quella della generazione Z. Prelevano numerose parole ed espressioni dall’inglese, in molti casi adattandole, ma attingono anche alle lingue e alle parlate della nostra penisola, valorizzandone la diversità linguistica e contribuendo ad alimentare, a vivificare e a rilanciare i nostri dialetti.
Una serie di percorsi mirati nel dominio del neolinguaggio politico (o presunto tale), anche nei suoi fitti scambi con la lingua del giornalismo, dell’economia e della burocrazia, attraverso le parole e le
espressioni più interessanti, o in grado di rappresentarlo meglio, fra vecchie, ma più esposte al cambiamento (nazione, merito, patria, tradimento, devianza, destra, sinistra, ecc.), e nuove, seminuove o più recenti (flat tax, price cap, fringe benefit, recovery plan, booster, lockdown, drive in, hub, resilienza, ristoro, frugalità, sovranità alimentare, ecc.).
Nel centenario della sua tragica scomparsa, un inedito approccio alla memoria e alla celebrazione dell’uomo, del politico ma soprattutto del comunicatore e dello studioso fondato sui fatti, attraverso le sue parole. Un viaggio nei suoi discorsi celebri ma anche in quelli assai meno conosciuti, per riscoprirne la modernità, ma anche l’estrema attualità e significatività nel contesto contemporaneo.
Lo sport, e il ciclismo in particolare nell’anno storico della partenza del Tour de France dalla Toscana, rappresenta un’autentica miniera di parole storie inedite. Quali erano gli ideali e gli intenti dei pionieri del ciclismo in terra di Toscana, che significato davano ai concetti di sfida, progresso e innovazione. Come ne parlavano? In riva all Arno, dove si tenne la prima corsa in linea della storia, e a Siena, meta di curiose storie di competizione in velocipede, si è scritto un capitolo poco conosciuto della storia dello sport.
Si parla molto di ambiente, a volte abusando, fino ad indebolire la loro forza, di parole come sostenibilità e cambiamento climatico. Ma qual è, per così dire. ‘l’impatto ambientale’ sul mondo dell’espressione artistica e della letteratura? Un itinerario particolare tra tematiche ambientali e letteratura, canzone e poesia degli ultimi cinquant’anni in Italia, da Pasolini alla musica trap.
Un percorso di approfondimento e analisi delle modalità con cui vengono rappresentati i migranti nel contesto del discorso pubblico (in particolare politico e giornalistico). Quali sono le voci e le locuzioni utilizzate per descriverli o “raccontarli”? Perché alcune di quelle voci e locuzioni sono espressione del “linguaggio dell’odio”? Come si dovrebbe costruire un discorso diverso, fondato su parametri rispondenti a criteri di oggettività e rispetto della persona?
Il progetto è rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (art. 21 della Costituzione Italiana). L’obiettivo è di sensibilizzare gli studenti su temi civici importanti, che ruotino attorno alle parole-tema della Costituzione (libertà, lavoro, diritti e doveri, ecc.) o ne introducano di nuove (inclusione, identità di genere, diritto di cittadinanza, ecc.). Gli studenti dovranno (a) scegliere una parola-tema; (b) stendere un nuovo articolo della Costituzione (ma anche più d’uno) contenente la parola scelta, riflettendo sulla sua etimologia.
Scadenza per l’invio del testo dell’articolo (o degli articoli): 24 marzo 2024.
Il progetto, rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado, prevede la stesura di un breve testo (compreso fra i 100 e i 500 caratteri, spazi inclusi), un video (della durata di 10 minuti al massimo) o un audio (della durata di 10 minuti al massimo). Si può partecipare come singoli, come gruppo di studenti di una classe o appartenenti a più classi o come intera classe.
Scadenza per l’invio del testo, del video o dell’audio: 24 marzo 2024.
Il progetto, rivolto agli studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado, consiste in un’esplorazione dei nuovi immaginari della contemporaneità, sviluppata con la collaborazione dei giovani del Parlamento della regione Toscana, per la costruzione di una grammatica inclusiva della lingua italiana e la ricodificazione nella stessa chiave di alcune parole di suo corrente, al fine di potersi orientare consapevolmente e responsabilmente verso modi convergenti di stare nel mondo. Sono tanti i vocaboli dell’italiano comune, inclusivamente sensibili, bisognosi di essere riempiti di nuovo senso, di essere risemantizzati in un’ottica improntata al perseguimento del bene comune e adattata alla sfera dei sentimenti e dei comportamenti al tempo di Internet: A come amicizia o altruismo, B come benvolere, C come condivisione, D come Dialogo, E come empatia, F come fiducia, G come generosità, I come incontro o integrazione, L come lealtà, ecc. (e tante altre: abbraccio, affetto, aiuto, amicizia, amore, apertura, appartenenza, ascolto, assistenza, attenzione, calore, compassione, comprensione, comunità, cooperazione, cordialità, cura, dedizione, disponibilità, educazione, eguaglianza, fratellanza, gentilezza, gesto, giustizia, partecipazione, responsabilità, riconoscenza, rispetto, sensibilità, simpatia, solidarietà, sostegno, umanità, vicinanza, ecc.).
Scadenza per l’invio del proprio alfabeto inclusivo: 24 marzo 2024.
Ecco l’indirizzo cui inviare formale adesione, entro il 29 febbraio 2024, a uno dei tre progetti sintetizzati, con l’indicazione degli studenti o delle classi coinvolte: redazione@vocedellascuola.it (specificare nell’oggetto a quale progetto s’intende aderire)
Regolamento (per i tre progetti speciali)
Art. 1
Gli studenti possono partecipare come singoli, o in quanto riuniti in gruppi di lavoro (5 alunni al massimo, anche di classi diverse) coordinati dagli insegnanti, oppure come componenti di un’intera classe, sempre coordinati dagli insegnanti. I docenti che partecipano con un’intera classe dovranno fare in modo che ciascuno degli eventuali gruppi che si saranno formati sviluppi una proposta diversa da quella degli altri gruppi.
Art. 2
Gli studenti partecipanti dovranno sviluppare la proposta progettuale scelta in modo originale e creativo.
Art. 3
L’adesione formale al progetto implica l’autorizzazione, da parte degli studenti partecipanti, alle riprese fotografiche e audiovisive che saranno effettuate durante la manifestazione, nonché la loro libera utilizzazione, per fini promozionali, giornalistici, documentari o altro, da parte dell’organizzazione. L’adesione implica altresì la cessione a titolo gratuito dei diritti di immagine in favore dell’organizzazione stessa o dei suoi incaricati, e la rinuncia a ogni eventuale azione tesa a ottenere il pagamento di corrispettivi, indennità, rimborsi o altro connessi a quei diritti.
Art. 4
Sarà cura dei singoli, o dei gruppi partecipanti coordinati dal docente referente, preparare tutto il materiale necessario per la presentazione nei giorni del festival, concordandone tempi e modalità con l’organizzazione.
Art. 5
I premi consisteranno in:
a) un premio assoluto: i vincitori (se minorenni accompagnati dal docente referente, da un genitore o da altri) saranno ospitati in un festival della rete dell’associazione La parola che non muore;
b) menzioni speciali (premi: libri e dizionari).
Nei giorni della manifestazione sarà assegnato il premio itinerante “Visioni” a una o più personalità di spicco del panorama nazionale o internazionale. Il premio, nato nel 2015, viene attribuito, di tappa in tappa, a personaggi che si siano distinti nel campo del giornalismo, della cultura, dell’arte, dell’imprenditoria, dello spettacolo, ecc., ed è stato conferito, negli anni, ad Antonio Ricci, Cristina Comencini, Enrico Mentana, Corrado Augias, Barbara De Rossi, Carlo Freccero, Gian Antonio Stella, Lucia Annunziata, Zygmunt Bauman, Sergio Castellitto, Agnes Heller, Luciano Canfora, Piergiorgio Odifreddi, Franco Cardini, Teresa Forcades, Alberto Asor Rosa, Massimo Bernardini, Giorgio Vallortigara, Antonio Presti, Michele Mirabella, Francesco Bruni (regista), Giorgio Colangeli, Mario Martone, Gian Luigi Beccaria, Alessandro D’Avenia, Antonio Scurati, Massimo Cacciari e tanti altri.
Cinque anni di lavoro con il progetto Recensio in giro per l’Italia, con classi, insegnanti e studenti di tutte le età e di tutti indirizzi di studio, hanno avvicinato migliaia di studenti al mondo della lettura e dell’espressione letteraria, con risultati didattici tangibili. Da questa esperienza è nato nel 2021 un concorso letterario nazionale, riservato ai ragazzi dai 13 ai 20 anni, unico nel suo genere: il premio “Per vie brevi”, che vuole essere prima di tutto un gioco e una porta d’accesso per i giovani al fantastico mondo della narrazione e della letteratura. “Per vie brevi” non è un premio accademico ma nasce “dal basso”, dal lavoro fatto nelle scuole (e focalizzato sulla lettura) e dalle richieste e dagli interessi degli stessi studenti, oltreché dalla semplice constatazione che il migliore e più immediato modo di condividere una storia e di parlare di letteratura è rappresentato proprio dalle micro-narrazioni. I racconti brevi sono un genere con cui tutti prima o poi si sono misurati (scrittori importanti e lettori appassionati), e per molti questo genere ha rappresentato un ponte verso opere e letture ogni volta più ambiziose. Il racconto breve (per una lunghezza fissata qui in un massimo di 250 parole) è molto gradito al mondo giovanile, anche se non trova ancora un adeguato
spazio editoriale nel nostro paese.